Da oltre 10 mesi stiamo vivendo tutti, la pandemia che si è sparsa in tutto il mondo (chi in modo più diretto), i motivi sono diversi e contradittori, sicuramente la logica ci insegna che cause ed effetti sono le due facce della stessa medaglia… in questo caso la medaglia riguarda il nostro modo di vivere… che sicuramente è divenuto frenetico senza la consapevolezza di come stiamo trattando l’ambiente e Noi stessi!
L’augurio è che nel 2021 si riesca a capire le vere cause in modo da riavvicinarci al nostro pianeta e iniziare a vivere con ritmi più coerenti e un’armonia maggiore fra di noi
La Sovranità alimentare garantisce che i diritti di accesso e gestione delle nostre terre, dei nostri territori, della nostra acqua, delle nostre sementi, del nostro bestiame e della biodiversità, siano in mano a chi produce gli alimenti. La sovranità alimentare implica nuove relazioni sociali libere da oppressioni e disuguaglianze fra uomini e donne, popoli, razze, classi sociali e generazioni. (…)» (Forum Sovranità alimentare, 2007).
allevamenti intensivi a terra… una “mediazione” dell’allevamento industriale
La sicurezza alimentare è un concetto tecnico a quattro dimensioni: la disponibilità di alimenti; l’accesso, individuale e attraverso il mercato, agli alimenti; l’utilizzo appropriato degli alimenti; la stabilità nel tempo della disponibilità, dell’accesso e dell’utilizzo di cibo. Le questioni legate alla provenienza del cibo e sul come esso sia prodotto non sono considerate in modo eloquente; si configura pertanto un “modello aperto”, in cui lo scambio con l’estero (per mezzo di importazioni e aiuti alimentari) è fonte aggiuntiva di disponibilità di prodotti (Hunt e Mooney, 2009). …Le politiche neoliberiste hanno operato determinando la progressiva “privatizzazione” della sicurezza alimentare –pensando solo ai PROFITTI e non agli obiettivi prefissati.
collaborare in simbiosi con la NATURA
Nel 1996, introducendo il concetto di Sovranità alimentare nel corso del World Food Summit,Via Campesina individua sette principi basilari: 1) il cibo come diritto umano fondamentale; 2) la riforma agraria; 3) la protezione delle risorse naturali; 4) la riorganizzazione del commercio alimentare; 5) la fine della globalizzazione della fame; 6) la pace sociale; 7) il controllo democratico. Il Forum sulla sovranità alimentare del 2002 prosegue l’analisi di questi elementi, che vengono poi sintetizzati dall’International NGO/CSOPlanning Committee for Food Sovereignty in quattro “aree prioritarie” o “pilastri” per promuovere l’azione politica: il diritto al cibo – l’accesso alle risorse produttive – il modello di produzione agro-ecologico il commercio e i mercati locali.
La Sovranità alimentare riconduce le questioni della “sicurezza alimentare” e del “diritto al cibo” ad un processo di ri-territorializzazione, che implica il riconoscimento sostanziale dei diritti locali, indigeni e comunitari, al controllo delle risorse (terra, semi, acqua, credito, mercati, saperi) per la produzione di cibo e alla definizione delle proprie scelte alimentari; alle rivendicazioni di “autonomia contadina” e di autodeterminazione dei processi di sviluppo espresse dai movimenti del mondo, ma anche a fronte delle emergenze – alimentari, climatiche, ambientali, sociali ed economiche – oramai estese a livello globale, che risultano strettamente interconnesse, e non confinate, al mondo agricolo o rurale.
…e arriviamo al 2020 con l’esplosione della pandemia, ANNUNCIATA da tempo causati dai danni fatti dall’ Uomo a 360°, senza più rispetto per l’ambiente e non solo… anche delle leggi esistenti… ma questo è un’altro capitolo…
E’ l’ossessione di numerosi contadini: un solo controllo può far cadere la loro fattoria nella crisi. Per aiutarli, la Confédération contadina ha pubblicato una “Guida dei diritti e dei doveri”. Ma molte normative sono concepite per le grandi imprese piuttosto che per le piccole fattorie.
Appena più di un anno fa, dopo essere sfuggito ad un controllo sulla sua fattoria, l’allevatore Jérome Laronze, 37 anni, era stato ucciso da un gendarme. Una serie di insuccessi amministrativi avevano esasperato l’agricoltore. Sentendosi vittima di un assillo, il giorno in cui i controllori, con l’aiuto di numerosi gendarmi, erano venuti a censire le sue vacche in vista di ritirargliele, aveva dato i numeri. Il caso, seguito da Reporterre, era terminato come quello che la famiglia denuncia essere un abuso da parte della polizia.
Questa storia tragica ha scosso numerosi contadini. “A seguito di questo caso, ci siamo detti che occorrevaun mezzo…